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5. Recensione del film ''Caterina va in città''icona indice


{extravote 1}Destra o sinistra? Borghesia o proletariato? Successo o una vita normale?

Caterina non sa niente di tutto ciò, questa tipica adolescente vive la sua vita di outsider in un piccolo paesino laziale, Montalto di Castro, trasferitasi con la famiglia a Roma non conosce i grandi temi politici ed è lontana da quel mondo cosmopolita, caotico e alla moda.

Il padre è un professore liceale un po' troppo esuberante e durante l'intero film, conoscendelo, capiremo che in Caterina vede se stesso e prima che possa sentirsi depressa e delusa dalla vita come lui, vorrebbe che i suoi desideri si realizzassero, che diventasse una giovane donna di successo e potesse così ricoprire un ruolo importante nella società.

L'ambiente scolastico è preso come simbolo per rappresentare le varie fazioni politiche: i ricchi che ostentano i propri averi, che hanno autisti privati ed eleganti ville sono i conservatori di destra, capitanati da Daniela, la figlia dell'onorevole Manlio Germano, mentre dall'altra vi sono i ricchi comunisti, attenti alla conservazione del patrimonio artistico-letterario, capitanati a loro volta da Margherita Rossi Chaillet.

Con la sua semplicità e spontaneità, Caterina riesce pian piano a farsi nuove amiche, prima viene inglobata nel gruppo di Margherita, ma poi, scoperto il nuovo tatuaggio e la sbronza di Caterina, Giancarlo le vieterà di frequentare ancora quell'ambiente, poco prima adorato da lui stesso.

Daniela e le sue amiche la prenderanno così "in custodia", facendole prima di tutto, partecipare ad un furto collettivo, poi facendole conoscere nuovi amici e parenti, tra cui Gianfilippo il primo ragazzo che desterà il suo interesse. I familiari borghesi del ragazzino, mettono però i bastoni fra le ruote e Caterina viene lasciata così su due piedi.

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Ciò che succede poi è il cosiddetto exploit, la verità, che pian piano appare sotto gli occhi di questa ingenua e semplice ragazzina alle prese con gli imminenti esami di terza media: Caterina si infuria con Daniela quando sente lei e le sue amiche che la considerano una "sfigata" per essere stata lasciata da Gianfilippo.

Caterina è la prima ad accorgersi della falsità di quel mondo, di come Daniela e Margherita non siano poi così diverse, ma colui che nota maggiormente tutto ciò è Giancarlo, stanco di essere il Signor Nessuno e convinto che destra o sinistra, tutti i politici, la gente che conta lì nella capitale, siano finti nemici, uniti invece, contro il proletariato.

Il film non è nient'altro che la visione del mondo d'oggi, quello della politica attuale e più in generale della società, visto con gli occhi di una ragazzina adolescente che per la prima volta si ritrova invischiata in questo mondo. Particolare non a caso è la presenza del dirimpettaio Edward, un ragazzino australiano, uno straniero in patria, colui che, estraneo alla mentalità italiana è l'unico a farla stare bene, a salvarla da quell'universo caotico.

Una commedia allegra, che riesce ad equilibrare la sua carica polemica e moralista proprio usando lo stratagemma del racconto delle vicende da parte di un'adolescente, una ragazzina ingenua ma matura interpretata da una Alice Tighel alla prima esperienza davanti ad una macchina da presa, ma assolutamente brava e naturale.

Altrettanto bravo Sergio Castellitto che riesce a tenere in equlibrio il suo lato allegro con quello più triste e malinconico, ciò invece non si può dire di Margherita Buy che nonostante gli sforzi, rimane glaciale e triste nel suo volto scuro e greve della ''desperate housewife''.

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Avatar di scarabello
scarabello ha risposto alla discussione #530 10 Anni 2 Mesi fa
adoro lo stile recitativo di Castellitto ed in questo film c'è tutto... simpatico fresco ed emblematico di aspetti della realtà che spesso si danno per scontati. una vicenda banale che restituisce uno spaccato sociale interessante e divertente, alla Virzì.