5. Recensione del film ''Closer''
{extravote 1}Amore come bugia, amore come tradimento, amore che trova il suo apice nella soddisfazione carnale.
Mike Nichols riunisce quattro dei più bravi attori della nostra generazione, Jude Law, Natalie Portman, Julia Roberts e Clive Owen e li pone al centro di una vicenda dove la vita di coppia non è come tutti noi sognamo che sia, ma come, purtroppo, troppe volte è.
Riassumere la trama in poche righe non è sicuramente facile, ma ci proveremo.
Dan, londinese un po' sfigatello con gli occhiali e i modi imbranati, incontra Alice, americana, dopo che una macchina l'ha investita sulle strisce pedonali. Siamo immediatamente spostati in là con il tempo; i due sono insieme, l'uomo e visibilmente cambiato e intrattiene una relazione cladestina con la fotografa per il suo libro, Anna. Quest'ultima cerca di bloccare la loro storia prima che sia troppo tardi e Dan, per vendetta, la fa incontrare con uno sconosciuto Larry, che lui stesso ha incontrato in una chat fingendosi lei. Non avrà tenuto conto, però, che tra i due potesse nascere davvero qualcosa di serio.
Da qui partono una serie di tradimenti e una lotta per riconquistare quello che si ama, o si crede d'amare, una lotta alla predominazione del più forte, ma procediamo con calma.
Almeno fino alla scena finale siamo convinti che l'unica persona che non mente, che è vittima di tutto ciò e l'unica che ama veramente sia Alice. E' la persona che si fa in quattro per tenersi e ritrovare l'amore di un Dan sfuggente, ora che ha raggiunto la fama, che brama Anna più come trofeo che come essere umano con il quale sente il bisogno di raggiungere una connessione.
Quella dell'uomo è una lotta per la supremazia contro Larry, una questione di principi, in tutto quello che fanno, l'amore non c'entra niente. Le due donne sono, entrambe, delle vittime sacrificali, dei premi che saranno donati a chi si dimostrerà più bravo a mentire, più attraente.
Quello che ci descrive il regista è lo spaccato più pessimista della società moderna, dove comanda la carne, non i sentimenti, non cosa sia giusto o sbagliato, comanda il bisogno di raggiungere un obbiettivo per se stessi, non per completare un'altra persona, non per renderla felice, ma per poter dire "ce l'ho fatta, anche se è sbagliato, ho raggiunto quello che mi ero prefissato". A Larry non interessa che Anna lo abbia tradito, ma è più interessato al confronto tra le posizioni a letto, tra le misure degli organi sessuali maschili , e a tutti quei dettagli che gli possano far capire se sia meglio lui o Dan.
Esseri umani come merce, sentimenti come oggetti che, una volta usurati, si possono buttare via: l'esteriorità, la necessità di sopperire un bisogno, far vincere l'istinto di supremazia rispetto alla ragione; sono tutti questi, sembra dirci il film, gli elementi cardine dell'uomo d'oggi.
E perché questi riescano bene bisogna mentire su tutto, su quello che si prova, a se stessi, all'altro, su chi si è realmente ecc...
Al centro di tutta la vicenda ci sono sì quattro personaggi, ma il protagonista assoluto è l'ego e soprattutto quello maschile. Sono Dan e Larry ad essere in guerra tra di loro, sono loro che hanno bisogno di imporre il loro testosterone, sono loro che pensano "l'avrò, non importano le conseguenze, è il mio obbiettivo per dimostrare che posso farcela, per sentirmi uomo!" Dan avrebbe tutto, una compagna come Alice che lo venera, eppure non gli basta, ha bisogno del confronto e, soprattutto, ha bisogno di vincerlo.
Come detto, le donne sono un po' il capro espiatorio, coloro che subiscono questa lotta senza poter far niente, lasciandosi usare dagli uomini che le abbindolano con belle frasi, senza far capire loro, che cosa cercano realmente.
Closer, più vicini, ma la realtà è che ad ogni minuto di pellicola i quattro si allontanano sempre di più (nonostante qualche momento di riavvicinamento puramente per appagare i sensi), e il film diventa anche un inno alla solitudine, al bisogno di avere qualcuno accanto, chiunque esso sia. Ai protagonisti, se ci pensate, non interessa troppo chi sia la persona per cui stanno lottando, basta che ci sia qualcuno, è la necessita di girarsi e vedere che c'è una persona, senza magari conoscere realmente chi sia.
Alice non sa più chi è Dan, eppure continua a cercarlo, Larry si innamora di Anna pensando di averla conosciuta in chat, senza sapere quindi chi fosse realmente, Dan non conosce il vero nome di Alice, ma non cerca nemmeno di scoprirlo, Anna è tra il fuoco di due uomini, tra i quali uno da cui è attirata solo dal punto di vista sessuale.
Dopo tutta questa negatività sui rapporti umani, la scena finale, ci regala un respiro positivo. Alice è tornata ad essere Jane, non ha più i capelli corti o colorati, è se stessa e cammina a rallentatore per strada. E' l'unica che è riuscita a liberarsi da quella trappola d'inganni e di falso amore, è riuscita ad uscire da quella prigionia di sentimenti che le facevano solamente male, è libera come "la figlia del vento", canzone che viene intonata da Damien Rice proprio in quest'ultima scena.
Un film che ho apprezzato alla seconda visione e che, ogni volta che rivedo, apprezzo sempre più. Certo la storia non è delle più originali, ma grazie ad un cast di questo livello e ad un regista altrettanto bravo, permette un'attenta analisi psicologica dei comportamenti umani colpiti da quello che credono sia amore, ma che in realtà è solo bisogno di appagamento personale. Un film da vedere per un racconto cinico sui rapporti.
COMMENTA questa Recensione del film ''Closer''
«Quanto ti è piaciuto questo articolo???»
... Aiutaci:
1) Condividendolo sui Social Network;
2) e Registrandoti per Commentarlo QUI sotto.
Grazie di cuore!
N.B. L'autore di questo articolo manleva da ogni qualsivoglia responsabilità questo sito e chi vi ci lavora per qualunque danno arrecato. Se pensi che ci sia stato dichiarato il falso e/o siano state commesse delle infrazioni legali, scrivici per poterti mettere in contatto direttamente con l'autore che si assume il 100% della responsabilità.