5. Recensione del film ''Jane Eyre''
{extravote 1} Storia d'anime, di crescita, di amore, di passione, di pericolo, di pazzia, tutti ciò è Jane Eyre, romanzo di Charlotte Bronte rivistato per l'ennesima volta dalla mano della sceneggiatrice Moira Buffini e dalla regia semplice ma efficace del giovane Cary Fukunaga.
Il romanzo e il film stesso, ripropongono qualcosa in più che il solito romanzo di formazione, immergendo lo spettatore in un vero e proprio viaggio umano ed evolutivo della sua protagonista, una ragazza con un passato doloroso, che le ha segnato il carattere rendendola taciturna, distaccata, immobile e perennemente seria, una giovane rimasta intrappolata in una gabbia chiamata Lowood, un colleggio severo e super disciplinato, che ora, all'età di diciannove anni, l'ha resa libera di trovare la sua strada e il suo posto nel mondo, con un bagaglio culturale fuori dal comune.
Non tutto il male vien per nuocere, perché la sua anima così pura, pudica e introversa, unita ad una profonda cultura, idee e capacità di difendersi, saranno le caratteristiche vincenti per ammaliare e conquistare il fascinoso e maledetto conte di Rochester.
Lì nella dimora di Thornfield Hall, avverrà il suo vero e proprio svezzamento, conoscerà per la prima volta cosa vuol dire ricevere le attenzioni di un uomo, riuscire a limitare le sue reazioni e a provare sentimenti come la malinconia, la mancanza di una persona cara, l'amore e la passione, tutto ciò grazie a quest'uomo, il suo unico e vero amore.
La particolarità della loro storia e ciò che la rende ancor più romantica, è proprio l'essere pura, i due si innamorano l'uno dell'altra più che per l'aspetto fisico, per l'anima, l'unica che venerano e affascina l'altro.
Fra i due vi sono solamente sguardi, baci appasionati ma in sé casti e passeggiate, finché arriva il tanto desiderato coronamento: il matrimonio. Uno dei picchi più alti che una donna raggiunge durante la sua vita, perché vivere lì, vicino a quell'uomo, ha reso pian piano Jane una donna, libera di scegliere e rendersi indipendente, tant'è che appena saputo che l'uomo che ama le ha mentito riguardo ad un precedente matrimonio, fugge via.
La ritrovata libertà e la conseguente convinzione che senza l'uomo che ama non può vivere, Jane Eyre ritornerà dall'ormai povero ed imbruttito conte Rochester, cieco dopo un terribile incendio a Thornfield Hall e apprezzandone l'anima, l'amore insito in lui, vivrà finalmente con tutta se stessa quell'amore appassionato.
L'atmosfera bucolica delle campagne inglesi, gli abiti tipici austeri e degli interpreti sensazionali come Michael Fassbender e Mia Wasikowska, regalano al pubblico una storia d'amore e di malinconia come solo le autrici del '700 sono riuscite a fare, consentendo a tutte le donne e ragazze di sentirsi protagoniste di una favola senza principi e principesse, ma con ragazze alle prese con la vita quotidiana che nel loro piccolo sono riuscite a crearsi un mondo irreale nella realtà.
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