9. Dicono del Film ''Una Rolls-Royce gialla''
Critica Italiana: [1]
- Luisa Salvi da filmtv del 31 Agosto 2011: «[...] diversi tipi di donnaioli e diversi tipi di donne affascinate solo per un momento, con arguti giochi anche sulle diverse nazionalità e caratteristiche dei sei attori. Anche l'umanitarismo efficiente e impavido della ricca americana è molto convenzionale e la sua descrizione fatta da un regista inglese ha un sapore assai più ironico che ingenuo, tanto più per un pubblico inglese (mentre noi, abituati ai film americani, tendiamo a prenderlo per ingenuo). Ne può essere un buon simbolo la svalutazione dell'auto, superpagata in dollari sopravvalutati. Insomma, fra l'apparenza dignitosa dell'antica aristocrazia inglese e quella velleitaria e ingenua della nuova aristocrazia americana del dollaro, la spontaneità e un rapporto umano e sincero si trova solo fra i poveri diavoli, che con i gangsters danno inizio ad ogni nuovo ciclo di aristocrazia: la moglie del gangster potrebbe diventare una ricca filantropa sicura del fatto suo grazie al denaro e infine la dignitosa moglie di un lord: con il tempo migliorano i modi ma peggiora la sostanza...»
Critica Estera: [2]
- Jay Nixon del 21 Giugno 2009: «Bittersweet series of episodes with a cast only a top studio could pull together at its peak. All are good but Ingrid Bergman gives the most nuance to her character. Beautiful looking film with gorgeous locations.»
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